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| Prime opere edite | |||
|  | DAL CIELO TORNERA’
                            L’ANTICA LUCE Editrice Keltia – Aosta ISBN 88-86692-87-0 Euro 12,91  “Dal cielo tornerà
                      l’antica luce” è una storia dal sapore antico e
                      sempre attuale della prima fantascienza degli anni
                      sessanta che ci porta a riscoprire vecchie domande
                      a cui non sono ancora mai state date delle
                      risposte. E il fascino dell’apparente semplicità
                      del linguaggio scelto dall’Autore è proprio quello
                      di saper prendere per mano il lettore e riportarlo
                      a visitare stanze segrete e luoghi misteriosi che
                      aveva persino dimenticato di conoscere. E anche in
                      questo latente sapore di “deja-vù” risiede il
                      fascino di un racconto che fa rivivere, visto dal
                      lato sovietico, la corsa allo spazio e alla
                      conquista del suolo lunare che pervase il decennio
                      a cavallo degli anni ’50 e ’60. E alla fine,
                      seppure l’azione e gli spostamenti di tempo e di
                      spazio non vengono a mancare, ciò che spinge il
                      lettore sarà ancora il desiderio di “scoprire cosa
                      c’è dietro”, e di “cosa sarebbe potuto essere”. (dall’introduzione di Franco Rolf) | ||
|  | EDENALIA
                   Editrice Nuovi Autori – Milano ISBN 88-7230-802-X Euro 12,91 "Come quella di
                    D’Annunzio la poetica dell’Autore si pone a metà tra
                    il crepuscolarismo e l’ermetismo. Essa esprime
                    ideali di sensibilità e di raffinatezza ed è
                    portatrice di un estetismo molto raffinato. Di
                    dannunziana memoria è, anche, il gusto dell’Autore
                    per il tecnicismo formale e per la sensualità
                    immaginativa del linguaggio in cui regna “la parola
                    come fine”. | ||
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