VERSI IRREGOLARI
Maremmi Editore Firenze - L'Autore Libri  - Collana Biblioteca '80, Poeti, 2007
ISBN 88-517-1242-5
Euro 16,80

Versi d’amore, di Passione, di Dolore, di Morte: così recita la copertina interna del volume… 88 nuovi componimenti poetici divisi equamente nelle quattro sezioni sopra citate, una evoluzione stilistica che dagli stilemi classici punta lontano, finanche a forme poetiche avanguardistiche e innovative, attraverso le quali sfuggire alla “regolare” ordinarietà del mondo, lasciando che l’occhio estetico che la poesia offre possa scovare e analizzare nuovi punti di vista sulla vita umana, rivelandone l’essenza più profonda, più vera e pura, scevra da qualsiasi conformismo e convenzionalismo che oscura la bellezza della vita stessa, la prima e più preziosa arte.

L’origine
La “fonte poetica” di Versi Irregolari ha origine poco tempo dopo il lavoro compositivo da cui si generò Edenalia, la precedente raccolta poetica, ne segue la strada tracciata con passo però più spedito verso nuovi orizzonti stilistici – e mi spiego: dove Edenalia risultava nello stile un retaggio della personale passione verso la poesia classica e del relativo studio compiuto sulle forme stilistiche presenti in essa, sfruttate a fondo per la creazione di quei versi, Versi Irregolari parte certo da questo lavoro compiuto ma con un piglio stilistico più esplorativo, più teso verso la ricerca di un’espressività poetica contemporanea e/o innovativa, dunque meno legata agli stilemi classici pur mantenendo alla base un attento studio della forma, necessaria in quella letteratura che voglia chiamarsi “poetica” per non essere confusa con forme più o meno estetizzate di prosa che troppi tendono a definire superficialmente (e immotivatamente) “poesia”. Dunque componimenti classici ma anche forme espressive avanguardistiche, per una silloge che nel complesso dei suoi 88 momenti poetici (numero non casuale…) esprime una varietà non solo formale ma anche sostanziale, dacché strettamente legata ai temi trattati…

Il titolo
“Versi Irregolari”: come già anticipavo sopra, la silloge presenta un concreto affrancamento dalle regole degli schemi poetici classici, divenendo quindi a tal proposito “irregolare” proprio come quei verbi ugualmente denominati alla cui definizione il titolo richiama, che sfuggono alle regole grammaticali consuete. Ma non solo: l’irregolarità richiamata dal titolo denota anche lo spirito e il senso dei temi trattati, la ricerca del punto di vista differente attraverso il quale si possa meglio osservare e comprendere la realtà, sovente un punto di vista “irregolare” perché non ordinario, non conforme e non conformista e dunque assai meno banale di molti altri attraverso cui a volte si viene portati a osservare intorno a noi. Anche in ciò, a mio parere, la poesia deve sapersi distinguere dalle altre forme espressive letterarie, utilizzando la forma estetica come mezzo di ricerca e connessione alla bellezza che si trova intorno a noi, ma che il senso comune conformato banalizza e, spesso, rende invisibile…

I temi
Versi Irregolari ha un sottotitolo, indicato in una delle pagine iniziali, “Versi d’Amore, di Passione, di Dolore, di Morte”: sono le quattro sezioni entro le quali si dividono gli 88 componimenti in modo assolutamente egualitario – 22 per sezione, ovvero le quattro scenografie emozionali e metafisiche sulle quali si svolgono la gran parte degli eventi della vita umana. L’amore come l’emozione più bella, luminosa e beneficamente vivificante; la passione come lo sfavillare di quella luce, che può a volte generare delle ombre, degli smarrimenti o dei turbamenti; il dolore come quell’ombra che si fa più tenebrosa e coprente, tanto da poter stravolgere in certi casi anche l’emozione più positiva; la morte, come elemento compendiante la tenebra più profonda, la parte più cupa dell’esistenza umana – non solo dal punto di vista “fisico” - e comunque ineluttabile e improcrastinabile nella sua ora… Su queste “scene”, come detto, la vita umana si muove e scorre attraverso gli eventi che la animano, e che la poesia riesce a penetrare nell’essenza fino a osservare il loro senso più profondo e umano, nel centro dove la nostra mente percepisce ed elabora la realtà di essi nel modo più completo e in tutti i suoi elementi, sorvolando la superficialità che deriva da quel “senso comune conformato” prima accennato per ottenerne appunto una visione più compiuta e più vera. Lo ribadisco: la poesia, e la forza estetica che ha in sé, è secondo me, uno dei mezzi più efficaci per osservare e indagare l’animo umano e l’elemento primario di cui è espressione, cioè la vita, la prima e più grande bellezza.

Lo stile
Come anticipavo, la ricerca stilistica di Versi Irregolari è quanto mai tesa verso l’esplorazione dell’armonia tra forma e sostanza, tra patrimonio classico e innovazione, tra valore artistico e fruibilità “popolare”: poesie nel senso più alto del termine, dunque, e non prose “abbellite”, ma anche espressività contemporanea, avanguardia, in certi casi sperimentazione innovativa (almeno per il sottoscritto). Una naturale evoluzione da Edenalia, un processo di studio continuo della forma poetica che prosegue costante – pur con tempi e modalità diverse, ovviamente anche legate al resto della mia attività letteraria – e nel quale avanzo veramente con il desiderio di conoscenza dell’esploratore, conscio dei propri mezzi e volenteroso nel cercare di sfruttarli nelle loro potenzialità: una vera e propria ricerca estetica, quindi, il cui fine primario è fare qualcosa di buono, dunque sperabilmente di apprezzabile; non so se si possa definire “arte” – lo decideranno i lettori e i critici – certamente auspico che non si potrà definire “editoria commerciale”, parte (preponderante) della letteratura contemporanea dalla quale cerco di starmene ben lontano – e anche questo mio scopo voglio che sia parte dello “stile” con il quale continuo il mio lavoro letterario…

La casa editrice
MEF/Maremmi Editori Firenze è una casa editrice che dal 1958 propone un catalogo editoriale incentrato principalmente sulla poesia, e in minor parte sulla saggistica: su questa produzione, e naturalmente sul livello qualitativo di essa, ha costruito un apprezzato prestigio che si è affermato con il tempo, divenendo una delle principali realtà dell’editoria indipendente italiana. Non è da dimenticare che la poesia, in Italia, è un genere assolutamente di nicchia, riservato a pochi appassionati seppur la storia letteraria italiana ci ha consegnato alcuni tra i più grandi poeti di sempre: un genere che forse dona un certo prestigio “artistico” ma non certo fama e celebrità se non in rarissimi casi (sfido qualsiasi comune lettore a ricordare un solo nome d’un poeta vivente italiano oltre a quei due o tre che, bontà loro, sono riusciti a farsi conoscere un poco di più…) e ciò vale per l’autore ma anche per l’editore. La stessa tiratura di Versi Irregolari lo dimostra: potrà sembrare esigua, ma come detto, nell’attuale panorama editoriale, è quanto di meglio si possa pretendere e sperare: tuttavia è anche un piccolo ma prezioso tesoro che spero possa dimostrare il valore che mi auguro detenga, e che la Maremmi Editore in primis ha evidentemente riscontrato in esso.

Concludendo…
Con questo breve scritto ho voluto solamente accennare a ciò che è Versi Irregolari, nonché fornirne qualche nozione preliminare per chi vorrà onorare l’opera di una lettura. Naturalmente sono a più completa disposizione di chiunque vorrà approfondire la conoscenza di essa e, di chi mi vorrà sottoporre il proprio giudizio, le proprie osservazioni, gli apprezzamenti o le disapprovazioni: la casella di posta elettronica è aperta per tutti, e in ogni caso ringrazio fin d’ora vivamente chi dedicherà al volume attenzione, lettura e considerazione: di tutto ciò sappiatemi grandemente onorato, e mi auguro che Versi Irregolari possa suscitare in Voi interesse e piacevolezza – i due “premi” più preziosi che un autore possa ricevere!

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